A Geek in the Week – Il meglio ed il peggio della settimana nerd

Voto 10 al Capitolo 13 di The Mandalorian, che con una puntata fuori di testa manda in frantumi i social, internet, i fan di Star Wars. Una cosa che non accadeva da un po’ di tempo per una serie TV. Giuro che è l’ultima settimana che infilo Mando in classifica.
No non è vero, non ve lo giuro. Opulento.

Voto 9 al possibile ritorno, per la nuova generazione di console, del mitico e mai abbastanza lodato Fight Night Champion. L’ultimo capitolo risale addirittura al 2011, cosa strana per un gioco sportivo. Io amo la saga, in grado non solo di appagare gli amanti della boxe, ma di introdurre un sistema di menare peculiare ed estremamente strategico, roba che Mortal Kombat scansati proprio. Aggressivo.

Voto 8 alla Bugs Comics, che decide di sfidare le intemperie la fuori e preparare l’uscita, per il 2022, di una nuova serie regolare da edicola, di stampo fantasy della quale sappiamo ad oggi ancora poco. Personalmente, faccio sempre il tifo per questi ragazzi, il nuovo che avanza e resiste, mi entusiasma e già Samuel Stern mi piace parecchio. Fresca.

Il personaggio della nuova serie Bugs Comics

Voto 7 al rumor riguardo Alfred Molina che lo vorrebbe tornare a vestire i panni del Dottor Octopus. Lo abbiamo amato tutti in quello che probabilmente è il miglior film di Spider-Man di sempre e ne vorremmo ancora. Nostalgico.

Voto 6 alla rivelata time-line per l’evento DC Comics: Future State, che vedrà la storia dipanarsi lungo i millenni a partire da ora e concludersi con Immortal Wonder Woman. Sebbene sia molto critico rispetto ad un’eventuale abbandono della continuity da parte della DC, altrettanto rimango affascinato da quasi tutte le linee narrative alternative che ci propongono, soprattutto se ci sono robe di apocalisse e governi da rovesciare. Picchiatori.

Voto 5 a Vincent D’Onofrio che rilancia ANCORA l’hashtag savedaredevil. Proprio ora che i diritti del personaggio dovrebbero tornare in esclusiva a Disney. Sta spingendo davvero fortissimo per tornare a lavorare ad un prodotto Marvel, diciamo però che come sottolineato per Jon Bernthal, non è questo il modo più corretto, secondo me. Imperterrito.

Voto 4 ad X-Box Live, violato a causa di un bug, permettendo così ad un gruppo di hacker di conoscere gli indirizzi email degli iscritti. Per carità, è successo di peggio, ma il fatto che ad oggi, con il gioco online che fa la parte del leone ci siano problemi sui protocolli di sicurezza, mette i giocatori in una posizione scomoda nella quale non dovrebbero essere, visti i soldi che sborsano fra hardware, software, abbonamenti e microtransazioni. Preoccupante.

Voto 3 al Tamagotchi di Evangelion, prodotto da Bandai che permetterà a qualcuno che non ha veramente nulla da fare, di tirare su il suo Apostolo… Ehm… Angelo personale, fatto di ben dieci pixel su schermo LCD. Pur essendo sicuro che qualche acquirente riusciranno a trovarlo, viene comunque da chiedersi: perché? Comico.

Quando il mondo è in difficoltà, la Bandai risponde

Voto 2 al titolo spiattelato in prima pagina dall’Espresso sul faccione di Zerocalcare: “L’ultimo degli intellettuali”. Infelice per tutta una serie di ragioni, troppe da poter affrontare nella pagellina, con tutto il rispetto per il buon Michele Rech, che, giustamente, ha subito preso le distanze. Se pensavano di fargli un favore od un complimento, evidentemente non hanno ben chiaro su che pianeta siamo ed in che anno. Scivoloso.

Voto 1 alla Marvel che cancella di punto in bianco una serie di testate sospese durante il primo lockdown. Per quanto io auspichi un mondo con meno uscite e più qualità, una cancellazione che lascia al palo chi ha dato fiducia alle pubblicazioni ai loro primi numeri, la trovo poco rispettosa, andrebbero almeno chiusi gli archi narrativi. Irritante.

Voto 0 all’ennesima polemica nata da una stupidaggine. Dan Slott appare nella serie documentaristica 616 su Disney+ e mostra come sia sempre in ritardo con le scadenze, con un tono molto goliardico. Apriti cielo: altri autori colgono la palla al balzo e lo massacrano, seguiti da utenti sparsi che vogliono – letteralmente – la pelle del mostro. Al di là del giudizio sull’autore e sulle sue opere, è assurdo percepire questo clima da caccia alla streghe.  Sembra che la paura più grande al mondo sia quella di finire in una distopia orwelliana, ma diamine, il Grande Fratello siamo noi, con i nostri perbenismi esasperati, la nostra voglia di trovare, giudicare e smontare. E francamente ho un po’ di timore di farmi beccare mentre mi scaccolo. Che sviluppo rivoltante.

Dan Slott: pericolo o minaccia?

Suono della settimana: Making plans for Nigel – XTC

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial