Animazione su Netflix: I Mitchell contro le macchine, Il drago dei desideri, Dota: Dragon’s blood

I Mitchell contro le macchine, conosciuto precedentemente con il titolo Superconessi, è un film d’animazione realizzato dalla Sony Pictures Animation disponibile su Netflix.
La trama vede Katie Mitchell, ragazza con la passione delle regia (tanto da aver girato diversi cortometraggi) scontrarsi spesso con suo padre Rick che non riesce a capire i suoi interessi.

Così, prima che si trasferisca in una scuola di cinema in cui si sentirà più apprezzata, Rick decide di portare lei e il resto della sua famiglia (sua moglie Linda, il figlio più piccolo Aaron e il cane Monchi) in California, sperando di riallacciare un rapporto affettivo con la figlia.

Il viaggio però non sarà dei più lieti dato che si scatenerà un’apocalisse robotica e spetterà a loro fermarla, pur con qualche difficoltà visto che sono delle persone alquanto bizzarre.


Lo sviluppo del film è sicuramente prevedibile, ma è come viene messo in scena il tutto che brilla: tecnicamente ed artisticamente è molto bello, con scelte originali e divertenti.
Nessun personaggio è lasciato indietro, sono tutti utili e nelle loro imperfezioni si fanno apprezzare, così come nelle loro abilità che saranno indispensabili per il procedere degli eventi.
Ce lo dice anche la pellicola stessa che la trama è banale, dato come reagisce il cattivo sul tema dell’amore.
Al netto di questo difetto, rimane comunque uno dei film d’animazione più belli degli ultimi anni che consiglio caldamente di recuperare.

Il drago dei desideri è un film d’animazione realizzato dalla Sony Pictures Animation disponibile su Netflix.
La trama parla di Din, studente lavoratore che vive nel quartiere povero di Shanghai e che desidera riallacciare i rapporti con la sua amica d’infanzia Li Na, trasferitasi con il padre nella parte più agiata della citta per vivere una vita migliore.
Un giorno, riceve una misteriosa teiera che contiene al suo interno Long, un drago magico capace di esaudire tre desideri prima di poter raggiungere il Regno degli spiriti che tanto brama per vivere in pace.
Tuttavia, tre misteriosi figuri cercano la teiera per conto di qualcuno, così Din non deve farsi catturare e usare bene i suoi desideri per ricongiungersi con la sua amica.


Dalla premessa si potrebbe dire che la trama di questa pellicola sia simile a quella del famoso Aladdin, ma ritengo che si differenzi abbastanza dal classico Disney, come ad esempio nel carattere decisamente cinico di Long rispetto a quella più scherzoso del Genio, o per il fatto che ci siano delle sequenze d’azione che non sfigurerebbero in un film sulle arti marziali.
Il lato tecnico è ben sfruttato nel portare a schermo l’esuberanza del drago nelle sequenze più movimentate.
Dà anche lo stesso effetto nel rappresentare una Shanghai brulicante di vita in tutti i suoi quartieri, nei più ricchi come nei più poveri, mostrandone i rispettivi pregi e difetti.
Il comparto musicale è nella media, ma svolge comunque un lavoro gradevole nel complesso e soprattutto per le melodie suonate da una divinità.
Stranamente questo film è passato in sordina, ma se si cerca un lungometraggio che punta a intrattenere con azione e magia a tema orientale, non posso che consigliarne il recupero.

Dota: Dragon’s Blood è una serie televisiva animata fantasy epica per adulti disponibile su Netflix.
Si basa su Dota 2 , un videogioco MOBA del 2013 sviluppato e pubblicato da Valve, software house famosa per le serie videoludiche di Haf-Life, Portal, Team Fortress e altre ancora.
Il programma è presentato con uno stile che combina gli anime con l’animazione occidentale, come ad esempio Avatar: The Last Airbender.
È prevista in futuro una seconda stagione.


Ambientata in un mondo fantastico, la storia segue un Cavaliere del Drago, Davion, che uccide i citati draghi per rendere la Terra un posto più sicuro.
In seguito a un incidente avvenuto durante una battuta di caccia, Davion decide di unirsi alla principessa della luna Mirana, per fermare il demone Terrorblade che intende tornare sulla Terra per ricostruirla a sua immagine.
Nonostante non abbia mai giocato al videogioco originale, ritengo che la trama si lasci seguire senza troppe difficoltà e presenti un’ambientazione interessante.
I personaggi hanno inizialmente delle caratterizzazioni basilari (Davion è eroico, Mirana è saggia e via dicendo), ma andando avanti con gli episodi hanno delle evoluzioni interessanti che si vedranno nel finale.
Il lato tecnico è di buona qualità sia nelle scene tranquille che in quelle più movimentate.
Godibile anche il comparto sonoro, che offre una sigla ben fatta nella sua semplicità.
Il doppiaggio italiano è ben realizzato, ma suggerisco quello originale inglese per ascoltare la voce del famoso doppiatore Troy Baker su un certo personaggio che ho trovato affascinante nella sua ambiguità morale.
Consiglio dunque il recupero di questa produzione se si cerca una serie fantasy godibile e che continua il successo di altri adattamenti videoludici sullo schermo di successo, come ad esempio i film Detective Pikachu e Sonic.

Blood of Zeus , precedentemente noto come Gods & Heroes , è una serie televisiva animata americana per adulti disponibile su Netflix.
All’inizio di dicembre 2020, una seconda stagione è stata approvata dalla piattaforma. I creatori hanno delineato cinque stagioni.
La trama della prima stagione, ambientata nell’antica Grecia, segue Heron, un semidio figlio di Zeus in missione per salvare sia l’Olimpo che la Terra da una minaccia sovrannaturale.
Trovo ben strutturata l’idea della trama di base visto che effettivamente nella mitologia Zeus aveva generato diversi semidei (vedasi ad esempio Ercole o Perseo), quindi un personaggio creato appositamente per lo show che condivide questa origine ha un suo senso.
Purtroppo lo svolgimento è parecchio prevedibile per come si susseguono gli eventi, a parte alcuni passaggi che ho trovato inaspettati.
Nonostante l’animazione non brilli, nelle scene d’azione svolge un buon lavoro, così come il design dei vari personaggi: prendiamo ad esempio quello dei Giganti, chiaro omaggio a Go Nagai, o di Ares, anche se la sua rappresentazione può sembrare anacronistica.
Ottimo poi il comparto musicale che sfoggia delle sonorità epiche che ben si adattano al contesto divino, così come il doppiaggio inglese e italiano che ho trovati ben fatti (anche se personalmente ho preferito il secondo).


Faccio solo un piccolo appunto personale: nella mitologia gli dei erano rappresentati con tutti i loro pregi e difetti, che quasi un po’ li portavano a sembrare degli uomini, qui invece molti di loro appaiono solo come carogne, a partire da Era.
Ciononostante, se si cerca una serie godibile sull’antica Grecia e relative figure mitologiche, consiglio di recuperarla.

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