Il meglio del 2020

La vostra soddisfazione, è il nostro miglior premio!
Si è vero, avremmo potuto coprirci di cipria aprendo con una citazione di Immanuel Kant su critica del giudizio, ma perché farlo se possiamo tirare in ballo Vieni avanti cretino, di Luciano Salce, con protagonista quel pezzo d’uomo di Lino Banfi?
Lo spirito Industriale è questo e crediamo possa essere ben rappresentato – con moltitudine di idee e di opinioni – nelle scelte qui sotto, dove abbiamo cercato di segnalare quello che nel 2020 ha scaturito in noi un piacere necessario alla nostra fame di idee. Non aspettatevi di trovare dunque una lista dal valore universale: non è una qualità intrinseca quella che sottolineiamo, anche perché non abbiamo il dono dell’onniscienza – anche se il sospetto che il Direttore Candido Umberto sia imparentato con Uatu, c’è – ma per quello che conta, è tutta roba che ci ha gasato a bestia.
Perché la verità è che la nostra soddisfazione, è il nostro miglior premio e ci piacerebbe condividerlo con voi. Piripirpiripi.

P. S. : ci riferiremo esclusivamente ai prodotti usciti in Italia nel 2020, a prescindere da quale data sia quella dell’uscita in lingua originale.

Ciancio alle bande, the winner is…

FILM

The Gangster, The Cop, The Devil

Sorpresa cinematografica del mercato asiatico, questo film si dimostra essere un ottimo thriller con scene d’azione davvero ben fatte e recitazione convincente.

Diamanti Grezzi

Questo film è tutto, tranne che un diamante grezzo. Risulta raffinato in ogni piccola scelta stilistica, sia nella colonna sonora sperimentale, sia nella stesura sfaccettata di un vero sociopatico, con un Adam Sandler che finalmente fa davvero l’attore. Non racconta, banalmente, la discesa di un povero cristo nell’abisso, ma racconta la materia di cui sono composti i mostri di quell’oscurità. Un film d’autore, nascosto fra tanto, troppo carbone.

Il processo ai Chicago 7

La giustizia asservita al potere, un processo politico farsa vuole piegare lo straripante movimento d’opinione che si oppone all’impegno statunitense in Vietnam, in piena era Nixon. Una pellicola composta solo da dialoghi poteva trasformarsi in una palude di tedio e noia, invece – al contrario – è la perfetta celebrazione del potere divino della parola – di cui Aaron Sorkin è il più eminente dei sacerdoti -, in grado di permetterci la percezione del profondo senso di amara prevaricazione per una persecuzione giudiziaria manovrata dalla propaganda guerrafondaia. Una ricostruzione distorta della realtà, un togato razzista ed un verdetto già scritto che non riusciranno a piagare idee forti, sincera tensione ideale ed il peso di migliaia di giovani soldati americani morti in una terra lontana.

Sonic

Dopo “Detective Pikachu”, ecco un altro buon adattamento dei videogiochi per fan e neofiti.
Il piatto forte però, nonostante una buona trasposizione del porcospino blu in live action, è Jim Carrey come Dr. Eggman.

Soul

Soul è la carezza (artistica) di cui avevamo bisogno per chiudere questo orribile 2020. Una sola dolce lezione: le cose che contano sono quelle cui non diamo valore. Servono solo un respiro profondo ed assaporare ogni momento. Vivere (appieno) è l’obiettivo, non cercare scopi per vivere.

FUMETTI SERIALI ITALIANI

Samuel Stern

La paura, l’incomprensibile e l’indomabile sovrannaturale demoniaco sono solo gli strumenti per svelare l’animo umano. Di fronte al terrore si sgretola ogni maschera ed è squarciato il velo di Maya, garantendoci la possibilità di entrare in sintonia con la nostra vera natura. Il rosso di Edimburgo si è consacrato, raggiungendo un pregevole equilibrio tra avventura, mistero e rimandi all’esoterismo colto. Samuel Stern ha allargato le spalle, in questo primo anno di vita, incarnando i nostri dubbi, accompagnato da un manipolo di comprimari: Duncan, Angus e Penny, personificazione – rispettivamente – dell’intelligenza etica, razionale ed empatica.

Dragonero – Il Ribelle

Stefano Vietti e Luca Enoch incarnano l’archetipo dell’architetto, con una sconfinata capacità di costruire un mondo fantasy credibile. Questo sarebbe un risultato complicato, certo, ma aderente al minimo sindacale richiesto, quando ci si approccia ad un genere narrativo. I genitori della testata, invece, centrano un obbiettivo apicale, che superiorem non recognoscens, ovvero attingere ai capisaldi del fantastico – quelli che ormai sono diventati canonici – senza mai risultare derivativi. In una parola, Dragonero è un’eccellenza.

Tex Willer

Il primo Tex non si scorda mai. E l’auspicio è che un albo della collana “Tex Willer” sia stato il primo Tex di qualcuno. La serie – che ha ormai superato il secondo giro di boa – narra le vicende del “giovane” Willer. Proprio la giovinezza è un elemento centrale del successo della serie. Giovinezza non anagrafica – si intenda – ma narrativa e morale. Il personaggio, infatti, non ha ancora maturato la granitica, monolitica, manichea concezione del bene e del male che apparterrà al ranger, viceversa è tumultuoso, scattante, umorale. Esistono i germi di questa evoluzione morale, ma trovandosi braccato dalla giustizia – manovrata dai corrotti, in quanto le accuse si riveleranno infondate – il confine tra giusto e sbagliato è meno netto, più realistico, permettendoci un’umana, empatica ed emozionale sintonia.

FUMETTI SERIALI AMERICANI

Copra

Partendo dal voler omaggiare il concetto di personaggi sacrificabili della Suicide Squad, Michael Fiffe scrive e disegna da solo una serie adrenalinica con omaggi alla Marvel e alla DC, con uno stile underground davvero impressionante.

Batman: Creatura della Notte

Kurt Busiek prende il mito di Batman e lo cala nel mondo reale, confezionando una storia che mostra come crescerebbe un bambino reagendo al tragico evento che fece nascere il Cavaliere Oscuro.
Disegni di John Paul Leon mostruosi.

La storia dell’universo Marvel

Come dice il titolo, Mark Waid racconta la storia dell’universo fittizio di uno degli editori di supereroi più famoso di sempre, accompagnato dall’elegante lavoro grafico di Javier Rodriguez.

Daredevil

Nel marasma di uscite mensili supereroistiche, una media qualitativa di un certo livello, possono vantarla davvero poche testate. Fra queste c’è Daredevil, che nella gestione Zdarsky-Checchetto-Fornés, non fa altro che ribadire quanto Matt Murdock sia un personaggio più importante del diavolo in rosso. La fallibilità, la fede, il dubbio. Argomenti già affrontati in storie passate, trovano nuova linfa in un taglio poliziesco e dal sapore (ed i colori) da fumetto indipendente. Se volete storie di uomini oltre la maschera, è il fumetto americano che cercate.

L’Immortale Hulk

Il migliore rilancio della Fresh Start, ormai una solida realtà. Al Ewing, non è un nano sulle spalle dei giganti, ma un gigante che rimanda ogni tanto alle orme degli autori titanici che l’hanno preceduto: Byrne e David su tutti. Infatti, il Golia Verde non ha veri rivali all’esterno, perciò è necessario che gli scontri principali siano introspettivi. Alcuni attingono al passato: Ego frazionato, irrisolto rapporto traumatico col padre, Bruce schiacciato dal mostro. Altri, come l’immortalità, assolutamente innovativi. Quest’ultima – infatti – è solo la più spregevole delle condanne: fine pena mai. L’uso sapiente di questi elementi, mantiene alta ansia e tensione, donando alla testata una sfumata ma onnipresente connotazione horror, non lesinando – dal punto di vista grafico – qualche ammiccamento allo splatter. Perfetta.

MANGA

Demon Slayer

Il manga di Koyoharu Gotōge, partito in sordina e con un mangaka sconosciuta ai più, è riuscito ad
imporsi e a dominare letteralmente questo 2020, sia nel Sol Levante che nel nostro Bel Paese. In Demon Slayer, seguiamo la storia di Kamado Tanjiro, un giovane che dopo aver perso la sua famiglia a causa di un demone ed aver visto sua sorella minore Nezuko trasformarsi, decide di unirsi al corpo degli ammazzademoni per vendicare i suoi cari. Lungo il suo cammino incontrerà coraggiosi e divertentissimi compagni di viaggio, come Inosuke e Zenitsu, ed i tre formeranno un’improbabile squadra, sulle orme dello spietato Kibutsuji Muzan, aka Micheal Jackson divenuto demone.
Se è vero che di storie sui samurai se ne sono viste di tutti i colori, dobbiamo però guardare a
Demon Slayer come ad una vera e propria ventata di aria fresca nel genere shonen. I demoni, poi,
sono parte integrante del folklore giapponese. Ed ecco che, unendo alcuni elementi cardine del
mondo nipponico, che si sono però imposti con forza anche al di fuori dei confini del Sol Levante,
Koyoharu Gotoge confeziona un’opera che convince ed emoziona. Questo manga, ed il suo splendido anime realizzato da Ufotable, si sono letteralmente imposti su più fronti, regalando
successi di vendite e di visualizzazioni, facendo quindi entrare di diritto Demon Slayer nell’olimpo dei manga, al fianco di mostri sacri come Dragonball e One Piece.

Spy X Family

Non avevo mai letto nulla del mangaka Tatsuya Endo, quindi mi sono approcciato a questa serie senza aspettarmi molto.
La premessa narrativa è di una missione impossibile per l’abile spia Twilight, che per svolgere meglio la sua impresa decide di costruirsi una finta famiglia.
L’autore ci parla così della difficoltà e le soddisfazioni di crearsi un nucleo familiare, per quanto particolare dati i background dei vari membri appartamenti a esso.

Asadora

In questo 2020 è finalmente arrivata anche da noi Asadora, ultima perla del maestro Naoki
Urasawa. In un viaggio tra passato e presente, ripercorreremo la vita della piccola ma coraggiosissima Asa Asada, che si ritrova a vivere nella povertà più estrema del secondo dopoguerra. Asadora è una storia di coraggio, forza e resilienza che Usarawa ci racconta riprendendo il filone inaugurato con Billy Bat, che porta il tutto verso una dimensione soprannaturale. A colpire, poi, sono soprattutto i disegni. Con il suo tratto inconfondibile, il maestro riesce a dare vita alle tavole e a trasmettere le emozioni dei personaggi anche senza l’utilizzo dei testi. Consigliatissimo, dunque,
l’acquisto di questo primo volume, in attesa dell’arrivo del secondo, il prossimo febbraio.

The Killer Inside

Il manga che si candida ad entrare tra i capolavori, quantomeno nel suo genere. Un thriller psicologico solido, che trascende le barriere del fumetto in tema di ritmo, misteri torbidi e riferimenti psicologici. Doppie personalità, traumi infantili, omicidi seriali, gang violente, adozioni, segreti sopiti che riaffiorano dal passato, violenze domestiche, prostituzione fanno sì che questo seinen non viva della sola narrazione, ma che affascini su più livelli, quello psicologico nei tentativi di colmare i vuoti di memoria – lunghi anche giorni – creati dalla seconda personalità di Eiji, e quello psichico, con riferimento alle patologie in sé, che scopriremo affliggere più personaggi, dal disturbo da personalità multipla alla personalità antisociale.

ANIME

Dorohedoro

Uno dei pregi indiscussi di questa serie, è il magnetismo intrinseco che va ben oltre i suoi contenuti. L’ambientazione, che è una sorta di cyberpunk magico, si fa forte di un carachter design originale e sfrontato, capace di regalare corpi femminili dalle forme più umane, distaccandosi per buona parte dagli stereotipi giapponesi. La cura nella descrizione visiva dell’ambientazione, è un omaggio alla maestria, alla tradizione, ricordando in più di un frangente scorci alla Akira. E già solo questo varrebbe il prezzo del biglietto. Ma aggiungiamoci una trama che sa dare le sue sorprese e che sa cogliere, il dinamismo del cinema splatter ed horror con scene di azione che si accavallano col demenziale, evitando l’onta del ridicolo. E di sicuro quella dannata sigla vi entrerà in testa.

Demon Slayer

L’anime ispirato all’omonimo manga, realizzato dallo studio Ufotable, porta sul piccolo schermo le avventure di Tanjiro, Zenitsu, Inosuke e Netsuko. La prima stagione dell’anime, composta da 25 episodi, lascia i nostri protagonisti sul treno Mugen, dove li ritroveremo poi nel lungometraggio animato Demon Slayer The Movie: Mugen Train, entrato nella top 3 dei film più visti nella storia del Giappone.
Visivamente, questo anime è una gioia per gli occhi. Colori brillanti in netto contrasto con le atmosfere demoniache che caratterizzano buona parte dell’opera, personaggi in grado di far riflettere e anche di strappare una risata. La visione della prima stagione di Demon Slayer, disponibile su Amazon prime video e su VVVID, è un’emozione continua, sia per i più piccini che per i più grandi. Che sia arrivato l’erede di Goku?

VIDEOGIOCHI

Snowrunner

Nuovo esponente degli spintrest, Saber ci offre un esperienza che porterà il giocatore nei più remoti posti del mondo. Tra fango, neve e acqua dovremo usare tutta la nostra pazienza (e un po di fortuna) per impacchettare e consegnare i nostri carichi integri. Degno erede di Mudrunner e non privo di problemi, il gioco ci terrà impegnati per parecchie ore, anche in compagnia di qualche amico.

Gears Tattics

Usando un game play già rodato, i ragazzi di Splash Damege ci porteranno agli eventi antecedenti del primo Gears. Tra una campagna rocambolesca ed enormi boss, avremo modo di mettere alla prova la nostra abilità tattica. Sempre che le locuste non vi uccidano prima.

Carrion

Forse il gioco indie più particolare dell’anno. Un horror inververtito, affogato nel sangue nei nostri nemici. Phobia Game Studio ci farà impersonare una alieno tentacolare, con lo scopo di uscire dal laboratorio di ricerca in cui viene studiato. Violento e frenetico, Carrion è il miglior horror 2D che troverete quest’anno e forse anche per gli anni futuri.

Animal Crossing: New Horizons

L’ultimo capitolo della celebre saga Nintendo ha fatto il suo debutto su switch lo scorso marzo. Questa volta, Tom Nook ci porta direttamente su di un’isola deserta, che contribuiremo a far prosperare a suon di stelline, conchiglie, fiori ed alberi da frutto.

SERIE TV

Tales from the loop

Poetico e malinconico. Otto episodi per immergerci nel mondo – o nella visione di esso – dell’artista svedese Simon Stålenhag.
Una lenta e malinconica poesia realizzata con il gusto e l’amore per i dettagli.

The Mandalorian 2

La seconda stagione di The Mandalorian, che ci ha accompagnato nell’ultima parte di questo 2020, rallegrando i nostri venerdì, ormai divenuti mandoledì. Questa serie è riuscita a realizzare qualcosa che, nel fandom di Star Wars, non si vedeva da anni. Ha unito tutti, in un unico grande abbraccio attorno a Luke, Grogu e Din Djarin. Il merito va senza dubbio al duo composto da Filoni E Favreau che, in punta di piedi, si sono imposti nel vasto mondo della Galassia lontana lontana,
confezionando un vero e proprio gioiello. Il finale di stagione è, senza troppi giri di parole, un capolavoro, che apre a nuovi “libri”. Alla fine
di questo 2021, infatti, arriverà The Book of Boba Fett, serie live-action incentrata sul cacciatore di
taglie, interpretato nuovamente da Temuera Morrison, al fianco di Fennec Shand, che avrà invece il
volto di Ming-Na Wen. Per ritrovare il nostro Mando, invece, dovremo attendere il 2022. Ma soprattutto, ciò che ci resta è un toccante ultimo saluto tra Din Djarin e quello che, a tutti gli effetti, è IL SUO Bambino. Ed è così, tra lacrime e standing ovation da stadio, che salutiamo uno dei migliori prodotti del 2020 sul fronte delle serie TV.

The Boys 2

La seconda stagione della serie targata Amazon Prime Video, ispirata ai fumetti di Garth Ennis, ha sorpreso il pubblico, raccogliendo un’ondata di consensi. Con un patriota sempre più al limite, in
ogni senso possibile, ci siamo addentrati sempre più nel mondo solo in apparenza dorato dei
supereroi. L’adattamento live-action si è preso qualche libertà rispetto all’opera di Garth Ennis, decisamente più cruda in più di qualche passo, “addolcendo” diversi personaggi, ma ha saputo comunque convincere. Alla luce del finale di stagione, una domanda sorge spontanea. Fino a che punto si spingerà patriota? E cosa farà ora Butcher, che ha perso la sola persona che abbia mai avuto
realmente a cuore? E Stormfront, nata come emblema del nazismo e del fanatismo più estremo e
divenuta poi una macchietta, tornerà?

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