Kimba: Il leone bianco, di Osamu Tezuka

Kimba – Il leone bianco è un manga scritto e disegnato da Osamu Tezuka tra il 1950 e il 1954.
La trama, ambientata prevalentemente in Africa a metà del XX secolo, vede il protagonista del titolo cercare di creare un regno pacifico e di convivenza tra gli animali e difenderli dalla specie più pericolosa di tutte: l’uomo.

Questa è una delle opere più conosciute dell’autore giapponese grazie a un film e una serie televisiva, oltre alla diceria che Il re leone della Disney l’abbia plagiato.
Ciò è un’accusa infondata, perché se la sopracitata pellicola è una sorta di Amleto con gli animali, il manga vira più sul conflitto tra essi e gli umani data la loro presenza (assente invece nel prodotto Disney).
Infatti Tezuka si focalizza nel raccontare temi a lui cari come l’ecologia, l’uguaglianza, la pace e la lotta alla schiavitù, senza tuttavia mai risultare pedante o noioso e coinvolgendo sempre il lettore nelle avventure di Kimba.
Proprio lui sarà uno dei cardini della storia, infatti lo vedremo pian piano maturare sia fisicamente che caratterialmente per dimostrare così una precisa e riuscita evoluzione.

Degni di nota anche i vari comprimari, sia umani che animali, anch’essi ben caratterizzati e capaci di farsi amare o odiare dal lettore.
Il tratto del mangaka è semplice, ma non per questo privo di dettagli nell’illustrare la giungla e i suoi abitanti, così come nel rendere sempre chiare le sequenze d’azione che risultano così scorrevoli.
L’autore gioca anche con la quarta parete facendo dire ad alcuni personaggi che si trovano in un fumetto o li fa letteralmente sfondare le vignette, provocando così anche un senso d’ilarità.

Ottima l’edizione della J-POP che ha deciso di soprannominare le pubblicazioni dell’artista “Osamushi Collection”: sovracoperta, carta usata e adattamento sono più che buoni, utilissime anche le note alla fine dei volumi che spiegano meglio alcune frasi.

Nonostante alcuni soggetti e passaggi possano risultare invecchiati essendo comunque un’opera figlia dei suoi tempi, per il resto non sente troppo il peso degli anni e ne consiglio indubbiamente il recupero data la sua importanza e i valori che trasmette.

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