H.P. LOVECRAFT DA ALTROVE E ALTRI RACCONTI

Sembra proprio che questo nuovo anno stia cercando di suggerirmi, subdolamente, qualcosa…

E’ infatti la terza volta che mi imbatto in un’opera che si ispira ad una delle mie passioni giovanili, ossia lo scrittore di Providence H.P. Lovecraft ed essendo l’americano un autore noto per le sue visioni quasi apocalittiche per il destino dell’umanità di fronte alla scoperta dell’orrore di cui è permeato tutto il cosmo, inizio a guardare al futuro con una certa mal celata preoccupazione…

Ovviamente sto scherzando – forse – ed è indubbio che trovare un nuovo adattamento delle storie di Lovecraft mi abbia fatto molto piacere; questa volta ho recuperato un godibilissimo volume scritto e disegnato da Erik Kriek e pubblicato da Eris edizioni, dal titolo “H.P. Lovecraft. Da altrove e altri racconti”.

Ho molto apprezzato in particolar modo la scelta di Eris edizioni di dotare il volume di approfonditi articoli iniziali e finali che ci danno notizie sia sul disegnatore olandese, vera stella del fumetto orange, sia sul suo ispiratore statunitense; molto spesso infatti tali articoli si limitano a poche note introduttive che non sempre permettono di immedesimarsi completamente nello spirito dell’opera. Graditissima è infine anche la pubblicazione degli schizzi preparatori per “La maschera di Innsmouth” che ci mostra parte del processo lavorativo del disegnatore.

Cinque sono i racconti reinterpretati da Kriek, ossia L’estraneo, Il colore venuto dallo spazio, Dagon, Da altrove e La maschera di Innsmouth, spaziando da brani più brevi a scritti più complessi come struttura narrativa e connessi a cicli famosi come quello di Cthulhu. Tutti e cinque sono disegnati in bianco e nero per sfruttare al meglio la possibilità di utilizzare ombre e sfumature in modo da rendere al meglio il senso di mistero e di orrore che si nasconde nell’ombra o nel non visibile, tema questo perfettamente affrontato nel racconto Da altrove in cui appunto la possibilità di accedere alla conoscenza di ciò che non è solitamente alla portata dei nostri sensi apre all’uomo una realtà che non rende possibile altra scelta se non quella più estrema come si può immaginare dall’ultima vignetta del racconto che vede il protagonista dirigersi verso il fiume… Comune è infatti in molti racconti di Lovecraft l’impossibilità del protagonista di sopravvivere all’incontro con la verità; che sia per mano propria oppure per intervento dei seguaci di qualche antico culto, quasi sempre quelle che leggiamo sono le ultime parole dei personaggi narrati.

Simile è in un certo senso anche la scelta di Robert, protagonista de La maschera di Innsmouth, erede del sangue dei Marsh e quindi destinato a far parte della stirpe degli uomini pesce, così ben identificati dagli occhi e dal volto nelle tavole di Kriek; alla fine del racconto in un certo qual modo anche lui rinuncia alla sua vita per riunirsi alla sua gente nell’attesa del risveglio di Cthulhu…

Tutti i disegni del racconto sono abilmente permeati dalla sensazione che per il protagonista non ci sia possibilità di scampo e che qualunque strada egli scelga lo riporterà ad Innsmouth; chiari sono in questo senso i tanti indizi grafici disseminati da Kriek nelle sue tavole, a partire dal volto dell’uomo fino ad arrivare ai disegni delle scale della pensione dove si ferma a riposare e che tanto ricordano i labirinti senza uscita di Escher… (tema che per altro ritorna anche nelle scale che portano alla soffitta nell’altro racconto Il colore venuto dallo spazio).

Nel primo racconto, L’estraneo, attraverso uno sviluppo classico delle tavole Kriek ci conduce invece alla scoperta di una verità che, a piena pagina e con un abile contrasto tra bianco e nero, non può che togliere al protagonista qualsiasi speranza di vedere soddisfatte le proprie aspettative di felicità.

Il colore venuto dallo spazio è un racconto più lungo dove le rappresentazioni di un’America rurale ben si adattano ai disegni di natura malata e distorta dal contatto con ciò che viene da fuori. Alberi, frutti della terra e persone stesse risultano contaminate nel profondo, sia del dna che dello spirito, dalla misteriosa influenza di ciò che è precipitato dal cielo.cielo.

Infine Dagon racconta del ritorno, ma non per molto, nella società dei vivi di un marinaio che, in seguito alla fuga da una nave da guerra tedesca che l’aveva catturato, ebbe la sventura di incontrare i resti di un bellissimo monolite rappresentante una civiltà dimenticata ma non per questo estinta, ed addirittura di assistere al ritorno del dio-pesce Dagon. Ritornato neanche lui sa bene come a San Francisco, l’uomo sentendosi ancora minacciato dalla divinità stessa trova nella finestra l’unica via di fuga possibile… tanto per tornare al concetto di fine della vita come unica possibilità di uscita dalle situazioni in cui gli Antichi siano coinvolti…

In questo caso come nell’ Estraneo Kriek lascia che la narrazione proceda per disegni e flusso di pensieri trasmettendo sensazioni più che descrizioni precise, seguendo lo stile originale del racconto di Lovecraft.

Indubbiamente il disegnatore olandese si trova molto a suo agio in particolar modo con le immagini cosmiche che mettono l’umanità in una posizione di totale irrilevanza rispetto ai misteri dell’universo ed instillano nello spettatore il senso di desolazione e di oppressione percepito da Lovecraft e trasmesso nei suoi scritti; sono estremamente indicative di questo le grandi tavole di Da altrove e del Colore venuto dallo spazio. Infine tutti i protagonisti dei racconti risultano essere uomini vinti dal peso della conoscenza ricevuta o, per meglio dire, subita nel corso della narrazione e Kriek riesce ad infondere nei volti disegnati questo peso e questo lascito che ce li fanno identificare subito come persone condannate.

Una piacevole scoperta, dunque, questo volume di Erik Kriek per Eris edizioni che mi spinge sempre più a guardarmi alle spalle ed a fingere di non udire l’insistente grattare alla porta di casa…

Egli non mi troverà. Dio, quella mano! La finestra, la finestra…!

Recensione del candido Umberto

H.P. Lovecraft. Da altrove e altri racconti scritto e disegnato da Erik Kriek Eris edizioni 19,00 euro

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