Quarantine Prophets

Le opinioni su cosa succeda nel momento della creazione sono discordanti… Per alcuni essa avviene inconsciamente, quasi un’azione involontaria ed intrinsecamente naturale; per altri invece è un atto volontario e quasi doloroso, un vero parto, che si accompagna a svariate e spesso problematiche complicazioni.

Indiscutibile per tutti è però la presenza di una divinità, di un’entità creatrice… qualcuno insomma che ci metta la faccia per le responsabilità del risultato.

Per me la fine dell’anno scorso è coincisa con la nascita dell’universo di Quarantine Prophets e quindi, per quanto riguarda il nuovo progetto artistico che vede la collaborazione di Panini Comics ed HarperCollins, la faccia corrisponde a quella di Fabio Guaglione e Luca Speranzoni, creatori di un universo cui le matite di Giovanni Timpano hanno dato forma e quelle di Daniele Rudoni colore.

Il progetto è di quelli davvero interessanti perché vede entrare in gioco due realtà editoriali molto rilevanti come la Panini per la parte fumettistica e la HarperCollins per quella letteraria, a garanzia di una serietà di intenti che fa ben sperare per l’evoluzione della vita del neonato universo narrativo.

L’idea di Guaglione e del gruppo di autori che ha riuniti è quella di raccontare un mondo nuovo attraverso l’unione di libri e fumetti con la lodevole volontà di avvicinare i devoti di una delle due forma di narrazione ai tesori dell’altra e viceversa; ci si trova così di fronte alla descrizione di un universo visto nella sua interezza grazie alla possibilità introspettiva data dagli approfondimenti psicologici più facili da evidenziare all’interno di una narrazione più ampia come quella tipica dei libri ma anche grazie alla visualizzazione più concreta dei personaggi e della fisicità del narrato, creata dall’immediatezza del disegno dei fumetti… e bisogna dare atto a chi si è dedicato a questo progetto di essere riuscito in pieno a realizzare un’opera, o meglio una serie di opere, decisamente appassionante e ricca di possibili sviluppi.

“Quarantine Prophets Futuro fragile” è l’incipit di questo nuovo universo: libro scritto da Luca Speranzoni introduce il mondo dei profeti ossia persone contagiate da un misterioso virus che conferisce loro svariate facoltà in grado di renderli a tutti gli effetti differenti da quello che erano prima e quindi da quello che veniva percepito da tutti come normale. Immediato sorge il paragone con il gene X dei mutanti di tante opere precedenti, prima di tutte gli X-Men di Claremont, che anche in questo caso è motivo di odio e sospetto da parte di chi si reputa normale; e, come per gli eroi Marvel, anche in queste pagine viene narrato il processo, tortuoso e non privo di errori, per costruire un gruppo di persone che cercano di far fronte alla nuova realtà inseguendo il meglio per tutti e non solo un egoistico tornaconto personale; non dunque una dittatura del più capace ma una democrazia in cui ogni persona – ogni potere potremmo dire o forse, ancora meglio, ogni qualità – ricopre un suo ruolo insostituibile e fondamentale per il futuro bene comune.

Il tema del domani è, come già si capisce dal titolo, centrale nella narrazione e con il termine fragile si intende un futuro molto vicino, quindi soggetto ad infinite possibilità di variazione a differenza dei futuri solidi che a lungo termine sembrano avere maggiore certezza di avverarsi; è innegabile però che in tale denominazione (fragile) siano comunque insite la difficoltà di maneggiare e la paura di rompere un qualcosa, appunto, di molto delicato… Ma alla fine le azioni di tutti mirano in un modo o nell’altro ad adattare questo futuro alle proprie esigenze, modellandolo secondo i propri desideri; non si vogliono realmente curare questi nuovi poteri ma soltanto sfruttarli ed anche tra gli stessi profeti a regolare i rapporti di amicizia ed i legami è il desiderio di sfruttare le capacità degli altri più che il piacere della condivisione dei doni ricevuti.

La descrizione delle motivazioni e dei comportamenti di ogni personaggio, dotato o meno di poteri, è molto onesta e coerente; si assiste ad un approfondimento delle ragioni e dei pensieri delle fazioni in lotta senza che venga effettivamente addossata ad una delle parti la responsabilità di essere il cattivo della storia, si riesce a percepire nella narrazione, sia quella scritta che quella disegnata, l’anelito di ognuno a diventare la parte migliore di sé, mantenendo centrale il concetto di rispetto delle identità altrui.

Davvero apprezzabile l’organizzazione strutturale di questo nuovo universo narrativo che riesce ad essere credibile ed autosufficiente anche nella fruizione di un singolo medium senza necessariamente dover seguire le storie sia scritte che disegnate ma al contempo rendendo interessante il passare da una forma di espressione all’altra per seguire nella sua interezza tutto lo svolgimento della vicenda; in questo si percepisce bene la capacità dei creatori, sceneggiatori e disegnatori di muoversi tra i molteplici mezzi di comunicazione che sono a disposizione dei lettori, senza dimenticare che l’estrazione cinematografica di Guaglione gli rende facile calamitare l’attenzione di chi legge con tempi e modi che ricordano molto il mondo filmografico e televisivo ed al tempo stesso rendono il prodotto passibile di nuovi sviluppi ed interpretazioni proprio in questi ulteriori campi.

Svetta nello sviluppo delle opere il concetto di visione intesa non solo come pura constatazione di un futuro più o meno remoto ma soprattutto come stimolo, e forse anche monito, ad un cambiamento che, per poter abbracciare poi tutto il mondo, deve partire prima da quello personale; ecco quindi l’invito ad essere, come sottolineato prima, persone migliori per sé e per gli altri.

L’acquisizione dei poteri da parte dei profeti non risulta essere esclusivamente un dono ma si insiste molto sia nel libro che nel fumetto anche – e forse soprattutto – sugli aspetti più negativi e dolorosi dei doni ricevuti, quasi a sottolineare che nessun potere può essere ottenuto e tantomeno padroneggiato senza tener conto del costo che si deve pagare… quasi a ribaltare il monito di un celebre fumetto, nell’universo dei profeti non è che da un grande potere derivano grandi responsabilità ma, viceversa, da grandi responsabilità deriva un grande potere; pari rimane in entrambe le situazioni, però, la necessità che chi di tale potere è dotato non dimentichi mai la propria umanità. Emblematica altresì dell’equivalenza che spesso può esserci tra dono e condanna è la figura di Tim the trim, uomo che volentieri rinuncerebbe al dono ottenuto per tornare ad essere ricordato dagli altri ma che ciò nonostante non rifiuta il suo apporto alla causa di tutti gli altri profeti.

Il romanzo scritto da Luca Speranzoni scorre piacevolmente, offrendo le notizie essenziali per entrare nel nuovo universo; una scrittura pulita ma precisa ci accompagna per più di quattrocento pagine senza mai avere cali di intensità e coinvolgendoci con perizia senza lasciar trasparire divisioni manichee riguardo i protagonisti. Trattandosi di un’ipotetica epidemia virale potrebbe inoltre risultare facile cavalcare l’onda del periodo reale che stiamo vivendo ma l’autore riesce a lasciare concentrato il lettore sulla creazione artistica evitando discutibili paragoni con l’attualità mantenendo però al tempo stesso viva l’attenzione e la critica a situazioni di estremizzazione dei problemi ed alla manipolazione delle paure verso il nuovo e lo sconosciuto.

Personaggi descritti con precisione ci rivelano aspetti precisi e profondi del proprio essere con il procedere della narrazione che risulta così estremamente stimolante e coinvolgente. La stessa struttura di Clearwell, pozzo che di chiaro ha molto poco, viene raccontata con dovizia di particolari in modo da farci sentire fisicamente presenti con i profeti ospitati nelle sue stanze – ed ovviamente il graphic novel Epifania rende ancora più facile il tutto – respirando quella stessa aria satura di tensione ed ansia che tanto richiama quella che si può trovare ad esempio nei laboratori descritti da Michael Crichton nel suo libro “Andromeda”.

Alla fine della lettura di questo primo romanzo appare evidente che molto ancora c’è da dire su questo nuovo mondo; sono infatti molteplici i semi di sviluppi futuri, e – perché no – passati, sparsi con abilità nella narrazione di queste prime avventure. Proprio da queste premesse appare forte la capacità degli autori di costruire un universo estremamente ampio e meritevole di essere esplorato in tutte le sue infinite possibilità.

Possibilità che appunto già vengono sfruttate da Guaglione e Speranzoni nel volume a fumetti disegnato da Giovanni Timpano e colorato da Daniele Rudoni.

In “Quarantine Prophets: Epifania” assistiamo all’approfondimento della storia osservando da un diverso punto di vista parte degli avvenimenti descritti nel libro. Nel fumetto tuttavia vengono evidenziati anche altri aspetti che risultano essere, ancora più sottilmente, monito e condanna di un utilizzo improprio e dannoso di “possibilità” che quotidianamente tutti noi abbiamo a disposizione: non è un caso che le prime tavole del volume si aprano con una vignetta che afferma che un’applicazione digitale conosce quello che vogliamo prima e meglio di noi stessi. Anche in questo caso il primo messaggio che viene trasmesso dall’opera è quello di difendere la nostra unicità ed autenticità di persone, definite in primo luogo proprio da quello che pensiamo e desideriamo e che non può certo essere deciso, in un modo che tanto odora di imposizione, da altri. E non è neppure casuale che tra i profeti più temuti ci siano quelli che riescono a manipolare le percezioni mentali degli altri; anche in questo caso la perdita della capacità di scegliere liberamente cosa fare è il pericolo maggiore poiché rende incapaci di agire nel modo corretto o per meglio dire nel modo che si vorrebbe.

Dal punto di vista grafico le matite di Timpano creano una realtà visiva precisa che ben si adatta alle descrizioni letterarie di Speranzoni e che ci permette di solidificare il nostro immaginato dalle pagine del libro. Tratti decisi e sicuri evidenziano particolari dei protagonisti e descrivono con esattezza gli ambienti in cui tali personaggi si muovono; la struttura delle tavole è armonica con vignette che ben si adattano, nella loro collocazione, con lo svolgimento delle azioni che descrivono. Già dalla copertina si può capire come un gruppo di persone, che ha il dominio della scena occupandone il centro, si ponga come guida degli altri, compresi i guardiani che più che imporre una direzione sembrano seguire loro stessi il protagonista che avanza verso fucili imbracciati da figure fuori campo. A lettura terminata si può davvero apprezzare questa immagine come esaustiva sinossi della storia…

Infine non è assolutamente da trascurare il lavoro di colorazione di Daniele Rudoni che, giocando con sfumature e profondità di toni, esalta al meglio le capacità del disegnatore e riesce magistralmente a conferire l’atmosfera più adatta ai diversi momenti della vicenda. Le tonalità dominanti sono quelle del grigio di una prigione che poco spazio lascia alla speranza ed i colori rosa e marrone che richiamano la fisicità e la carnalità delle persone, quasi a ricordarci la loro reale concretezza. Poi, all’improvviso, ci sono scoppi di colori più vividi e vivaci che ci ricordano come la speranza nel futuro non si debba mai esaurire, ed ecco che il verde e l’azzurro diventano le tonalità principali del mondo fuori Clearwell; oppure il rosso sangue e l’arancione del fuoco raccontano di alcuni dei futuri meno piacevoli che attendono i personaggi in uno dei tanti futuri che potrebbero vederli protagonisti.

Merita assolutamente attenzione l’evolversi delle storie di questo nuovo universo proprio per vedere dove gli autori sapranno arrivare trattando un tema che in parte è stato sfiorato dalla serie televisiva Heroes o nel ciclo di storie di Terra X del mondo Marvel, con conclusioni giunte fino ad un campo che sconfina quasi nel filosofico; a differenza di questi esempi le basi di partenza dell’universo dei profeti sembrano promettere invece un approccio più concreto e reale per questo nostro “Futuro Fragile”.

E’ difficile, per chi l’ha ascoltata almeno una volta, dimenticare le parole di “Rimmel” di Francesco De Gregori: “…un futuro invadente; fossi stato un po’ più giovane l’avrei distrutto con la fantasia…”. Ecco, credo che questa frase sia stata interpretata dagli autori nel modo migliore e che siano riusciti a trasmettere nella loro opera questo messaggio di speranza che è un invito – pressante – a costruire un futuro migliore per tutti con la forza della fantasia e con l’amore per l’uomo, in ogni sua accezione.

Recensione de Il candido Umberto

Quarantine Prophets: Futuro fragile       Luca Speranzoni        HarperCollins         19 euro

Quarantine Prophets: Epifania    Guaglione, Speranzoni, Timpano, Rudoni    Panini Comics   16 euro  

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