K-11: IL SUPEREROE SOVIETICO DI MATTEO CASALI
Mentre gli USA sono impegnati sul “Progetto Manhattan”, l’URSS sperimenta un’altra terribile arma segreta, che potrebbe cambiare gli equilibri della Guerra Fredda.
Mentre gli eserciti combattevano sul campo le battaglie della Seconda Guerra Mondiale, un secondo fronte era terreno di uno scontro ancora più decisivo: quello dei laboratori scientifici. Gli USA costruirono la loro vittoria finale e di conseguenza “Il Secolo Americano” sul Progetto Manhattan, nel frattempo il Regno Unito lavorava a decifrare Enigma. E l’altro alleato, l’URSS di Stalin, su cosa investiva le migliori risorse e i migliori cervelli? Il progetto K-11 di Casali gioca su questo interrogativo, immaginando che mentre gli USA si attrezzavano a lanciare i bombardieri atomici verso i cieli di Hiroshima e Nagasaki, l’URSS sviluppava in siti super segreti una nuova arma, letale quanto le atomiche, ma più facile da camuffare: un superuomo dotato di poteri in grado di sbaragliare qualsiasi esercito con la sola forza del pensiero.
Il recruiting del soggetto ideale da sottoporre alle sperimentazioni necessarie per la trasformazione è Karl, un reduce dalla battaglia di Stalingrado. Karl non ha più nulla da perdere, avendo visto morire il fratello e rimanendo offeso a una gamba. E’ chiaro da tutte queste premesse, che l’intento di Casale è contaminare la narrativa supereroistica con quella storica, utilizzando però l’inedita prospettiva sovietica. L’idea è quella di sviluppare una fanta-storia, perché se da un lato è vero che i sovietici costruirono realmente delle basi segrete dove sviluppare nuove tecnologie belliche, dall’altro Karl diventa un supereroe “rosso” grazie ad una tecnologia fantascientifica.
Rispetto alla tradizione bonelliana, K-11, pubblicato tramite etichetta Audace, prova ad ampliare l’orizzonte con un tipo di narrazione seriale, dinamica e orientata ad un pubblico giovane, senza però cadere nel genere supereroistico fine a se stesso, grazie appunto ai collegamenti storici. E’ probabile che coloro i quali sceglieranno di acquistare i volumi non abbiano vissuto la Guerra Fredda e quindi certi personaggi e circostanze non saranno a loro troppo familiari.
Ad esempio si racconta dello spietato capo dei servizi di sicurezza sovietici Berija, che ricevette l’incarico di supervisionare il programma atomico sovietico; ha un ruolo anche il presidente rumeno Ceausescu, che durante la Guerra Fredda defilò la posizione della Romania all’interno del Patto di Varsavia. In generale la ricostruzione storica, anche degli ambienti e del linguaggio, è un punto di forza dell’opera. La lettura si mostra quindi molto scorrevole e piacevole, senza avere la profondità di un fumetto “storico”, ma riuscendo comunque a stimolare il lettore ad approfondire le tematiche oltre a intrattenerlo con l’azione.
Dal punto di vista grafico c’è una continuità, che prescindendo dalla caratterizzazione del singolo disegnatore, viene garantita da un progetto stilistico ben definito e dalla presenza quasi costante ai colori di Stefania Aquaro. Molti degli artisti chiamati in causa hanno lavorato anche su Orfani, compreso il copertinista di K-11 Mammucari che ne fu creatore con Recchioni. La sensazione è che i due progetti mirino più o meno allo stesso target di lettori. I cartonati, integrati da contenuti molto interessanti, sui quali Casali punta molto e che paragona agli extra dei dvd, sono giunti nel gennaio 2021 al quarto volume, quindi uno prima del gran finale. Che ne sarà di Karl? Sposterà i delicatissimi equilibri dell’”era atomica”?
K-11, volumi da 1 a 4
- Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore (Audace)
- Soggetto e Sceneggiatura: Matteo Casali
- Copertina: Emiliano Mammucari
- Disegni: Davide Gianfelice, Luca Genovese, Andrea Accardi, Francesco Francini
- Colori: Stefania Aquaro, Luca Saponti, Alessia Pastorelli