Jundo

Che splendida idea!

Non mi viene in mente nient’altro se penso all’esordio di Jundo: una piattaforma (di fumetti e fumettisti) per malati (di fumetti e fumettisti) come noi ma soprattutto per chi vuole avvicinarsi a questo meraviglioso mondo con poco sforzo – economico – e tanti tesori da scoprire.

Davvero in un attimo, con l’iscrizione all’applicazione mi si sono aperte le porte di molte opere di autori nuovi ed emergenti del panorama fumettistico italiano costringendomi, con dolce e gradita fermezza, a divorare fino a tarda notte i volumi di tantissime opere che stuzzicano la mia insaziabile fame di fumetti oltretutto con la possibilità di averli sempre a disposizione sul cellulare.

E’ davvero bello poter passare senza problemi dalle tavole di Memento di Arianna Calabretta, con i suoi tratti spigolosi o morbidi a seconda del narrato ed il suo sottilmente evocativo utilizzo dei colori per supportare la storia stessa, a quelli più crudi e definiti dei forti contrasti tra il bianco ed il (tanto) nero della cupa storia di Pandemonium235 di Saraceno; oppure perdersi tra le illustrazioni quasi liberty di Belle Époque di Matteo Filippi con i suoi capitoli, ognuno di un colore diverso, od ancora nelle visioni suggestive e quasi oniriche di Giuseppe Batteria con il suo L’Universo in cui Abiti.

E poi c’è Martini di Carmine Arcopinto con il suo stile essenziale e preciso al servizio di una storia hard boiled oppure, se si preferiscono gli omaggi eleganti di Malpelo, il suo Kamikaze; ci sono le Fiabe Nere di Andrea Milana ed il Diluvio di LVCE, i Pirati di Enrico G. Rollo e Outlaw Girl di Giovanni Tafuro… insomma ci sono veramente tante opere molto interessanti ed innovative in grado di intercettare i gusti di ogni tipo di lettore ed al tempo stesso utili per allargarne le conoscenze e regalare nuove emozioni.

Il futuro del fumetto è iniziato (e parte anche da qui).

Il candido Umberto

Jundo è intrinsecamente proiettato nel futuro. In quel futuro che fuori dai nostri confini territoriali, in alcuni casi è già “presente”. Fatevene una ragione, il nuovo mondo è digitale e la direzione da seguire è quella. Se nel fumetto la questione si fa complessa al sopraggiungere di elementi come il collezionismo, od il piacere “fisico” di leggere su carta, dobbiamo prendere in considerazione quantomeno un paio di elementi: mettere in correlazione collezionismo e fruizione, è uno di questi.

Io rispetto il collezionismo e mi ritengo un (pessimo) collezionista, ma provo un fastidio nelle budella quando questo aspetto prende il sopravvento su quello per cui i fumetti vengono realizzati. Devono essere letti, possibilmente capiti, meglio ancora se riletti. Quindi se l’aura mistica di piacere che ammanta il possesso della copia fisica serve a giustificare i volumi intonsi, od ancor peggio blisterati, nelle librerie, per favore datemi il digitale.

Il secondo punto è dedicato invece ad un particolare futuribile, per quanto riguarda la tecnologia a disposizione ed indirizzato più agli editori, che ai lettori. I dispositivi attraverso i quali possiamo leggere fumetti, al giorno d’oggi, si prestano maggiormente rispetto a quelli che avevamo tre o quattro anni fa, vuoi per le dimensioni maggiori degli schermi, vuoi per semplice incremento delle prestazioni. È plausibile, se non certo, che quello che ora è in ricerca e che cominceremo a smanacciare fra un paio di anni, sarà ancora più concretamente vicino alla sensazione trasmessa dalla copia cartacea, o, nel peggiore dei casi, solo estremamente più comodo di quello che abbiamo ora. L’esperienza derivata dagli e-reader con tecnologia e-ink, ha segnato un passo che può e deve fungere da esempio, rivoluzionando il mondo dei libri. Investire in questo campo, come hanno fatto i ragazzi di Jundo, non significa essere sognatori e visionari, ma avere il polso della realtà, consci che sfruttare le innovazioni non significa abbandonare quanto abbiamo di caro o sostituirlo definitivamente. Avete detto Marvel Unlimited? Sí, avete centrato il punto.

Entrando nello specifico della piattaforma Jundo (e stringendo per lasciare lo spazio agli altri) il sistema di navigazione essenziale ed intuitivo, molto simile alla navigazione dei contenuti portata in auge da Netflix, è quanto di più semplice ed immediato possiate trovarvi davanti. Scorrette le copertine, trovate quello che fa per voi e leggete. Non è richiesta nessuna azione supplementare, nessun tipo di apprendimento. Guardate, scegliete e leggete. A queste funzionalità, verrà aggiunta la possibilità di acquistare i fumetti in versione cartacea, lasciando agli autori gran parte percentuale del ricavo.

Le mie conclusioni personali riguardo Jundo non possono che essere positive. Apprezzo l’idea, apprezzo la vetrina che può rappresentare per gli autori e la libertà che concede loro in ambito creativo, apprezzo la semplicità d’uso. Dove deve ancora crescere è nel catalogo, che sta ancora costruendo. In definitiva, pollice su.

Flamio

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