Mattatoio 18

Che belle le “fanzine”.

Ogni volta che mi imbatto in una di esse, qualunque sia l’argomento di cui tratta, mi sembra di risentire il profumo dell’inchiostro della stampante a getto con il quale è stata prodotta e quello – metaforico – del sudore con il quale è stata scritta… Si potrebbe dire che sia un aroma di innocenza, di purezza… a volte magari di ingenuità ma sicuramente è innegabile che lo si possa definire come l’afrore, per alcuni anche afrodisiaco, della passione.

Ultimamente mi è capitato di mettere gli occhi proprio su una di queste produzioni: l’amico Peppomics mi ha consigliato di dare un’occhiata a Mattatoio 18, una produzione di un gruppo di ragazzi dell’Accademia del fumetto. Consiglio naturalmente subito seguito e poi estremamente apprezzato.

Due domande subito affiorano alla mente:

1 – Perché creare questa fanzine?

2 – Perché leggere questa fanzine?

Al primo quesito risponde subito la nota introduttiva di Gioski, anima del gruppo di artisti riuniti in Mattatoio 18, che ci spiega con una metafora molto chiara ed esaustiva come questa produzione nasca da un’insopprimibile esigenza che spinge e si dimena per essere ascoltata. Anche il nome ha un suo senso proprio perché nell’intenzione degli autori deve diventare un contenitore per tutto ciò che li – e ci – interessa ed esalta e perché, proprio come in un mattatoio, nessun prodotto della macellazione (o meglio della vena creativa) deve essere scartato ed ogni prodotto può incontrare il gusto di qualcuno.

Personalmente per la scelta del nome non scarterei neppure il rimando, decisamente immediato, al romanzo di Kurt Vonnegut anche perché in entrambi i mattatoi si respira un’aria satura di ironia, capace di narrare e colpire le realtà contemporanee descritte.

Ma veniamo alla seconda domanda, quella che ci tocca più da vicino: perché leggere Mattatoio 18?

La mia risposta non può che essere “perché ne vale la pena”; in ogni pagina ho trovato un lavoro attento, preciso, appassionato ed al tempo stesso ho percepito la voglia degli autori di realizzare qualcosa di nuovo ed al tempo stesso estremamente personale, affidando i propri pensieri e le proprie speranze alle tavole della loro opera. Ognuno di questi ragazzi ha riversato nel fumetto il proprio modo di vedere la realtà ed al contempo i suoi sogni e la sua anima.

Quattro sono gli autori di questo primo numero, ognuno a modo suo molto particolare; i colori intensi e vivaci di Gioski (al secolo Giovanni Di Pietropaolo) sono usati quasi come margini per separare le tavole in vignette e ci raccontano del sentimento più importante: l’amore. Una passione che svuota una persona e riempie un’altra, in un ciclo apparentemente infinito che riesce a lasciare soddisfatti tutti.

Gli intermezzi di Haku (Ferdinando Caterino) ci rimandano ad un tipo di fumetto più essenziale ed immediato, quasi una freddura di poche parole; apparentemente semplice e quasi infantile nel tratto, mostra la sua forza nel testo dove la satira non manca di colpire i suoi bersagli.

Gabriele (Pietrangelo) mi ha affascinato con una pagina paradossale ma al tempo stesso stimolante dove conta più il pensiero che mette in moto rispetto alla rappresentazione grafica con la quale è messo sulla pagina. Il suo Giorgio è un personaggio che ogni tanto, all’improvviso, mi ritrovo ad immaginare impegnato in nuove scoperte su sé stesso…

Infine ci sono le pagine di Chiara Luna Colombaro. Forse tra tutte quelle che maggiormente hanno attirato la mia attenzione; un uso sapiente e molto moderno del colore – come si vede anche negli intermezzi da lei realizzati – ci trasporta in mondi onirici in cui ogni vignetta è allusiva e libera da ogni peso che la àncori alla realtà più greve, aiutando anche noi ad allontanarci dal peso della quotidianità e delle sue regole imposte da altri.

Per chi volesse qualche notizia in più su come procurarsi i primi numeri di questa nuova e particolare proposta fumettistica consiglio di seguire il profilo instagram mattatoio_18 e contattare in privato i creatori della pagina e della fanzine; sicuramente avrete il piacere di poter scambiare con loro idee ed opinioni sul variegato mondo della nona arte.

Recensione de Il candido Umberto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial